Il caso Tenco con i documenti ufficiali della Procura: ecco le prove che riaprono il caso

Il Corriere.it scrive della morte di Tenco ma...

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  1. Pasquale Ragone (Billy100)
     
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    Il Corriere.it ha dedicato un articolo alla morte di Tenco così come si legge nel titolo dello stesso.
    Mi sia permesso di contestare il contenuto di tale scritto (a firma di Aldo Grasso) in quanto pecca nel trascurare due punti essenziali. Il primo riguarda la ricostruzione che Rai2 ha operato in merito alla vicenda. Sarebbe stato molto più utile, piuttosto che soffermarsi sulla qualità della presentazione operata dall'ottimo Massimo Ghini, badare al contenuto di quanto è stato detto.
    In particolare stona in modo abnorme l'assoluta e costante assenza di ogni riflessione in merito ai risultati della Polizia Scientifica ottenuti nell'estate del 2006. In quella sede le prove emersero anche se "camuffate" da elementi "non in grado di esprimere alcuna speculazione in merito a chi esplose il colpo di pistola" così come il consulente della famiglia Tenco, Renzo Celesti, riportò nella sua relazione.
    Dalla Rai mi aspettavo una ricostruzione giornalistica molto più profonda e non limitata a frasi come "C'è qualcuno che pensa possa essersi trattato di omicidio" e chiudere lì il discorso con tempi record.
    Mi sarei aspettato riflessioni ben più consistenti rispetto alle presunte verità ufficiali propinate nel corso della trasmissione. E mi sarei aspettato soprattutto che un quotidiano (sebbene nel suo formato web) come il "Corriere della sera" mettesse invece in luce proprio gli aspetti lì trascurati.
    Invece tale quotidiano si è espresso riflettendo solo sulla forma più o meno "spettacolare" messa in campo dalla redazione di "Delitti Rock". E qui veniamo al secondo punto.
    La chiusura dell'articolo scritto dal giornalista Aldo Grasso è la palese dimostrazione di quanto sia triste dopo più di quarant'anni per il lettore non avere la possibilità di ricevere approfondimenti adeguati. Terminare l'articolo con l'espressione: "Quel bigliettino è la cosa più vera, più autentica che ci rimane di quella tragica serata" appare per certi versi umiliante per chi da anni lotta affinché si esca dagli schemi mentali che hanno caratterizzato la vicenda fino ad oggi. Potrei entrare nel merito e spiegare che quel biglietto non può fare testo nella diatriba omicidio/suicidio; e potrei spiegare il senso vero di quel biglietto anche e soprattutto alla luce di quanto l'Ert ha periziato.
    Ma tutto ciò ho avuto già modo di scriverlo in un libro pubblicato da poco. Ma senza interpellare gli autori di tale opera si poteva (ed era necessario, anzi ai fini della qualità e della completezza dell'informazione), soprattutto nel corso della trasmissione "Delitti Rock" e poi attraverso l'articolo apparso su "Corriere.it", consultare un mostro sacro della criminologia come il Prof. Francesco Bruno o quantomeno il biografo di Tenco, Aldo Fegatelli Colonna, da anni in prima linea nello studio della vicenda e sostenitori dell'omicidio con documenti alla mano.

    Invece no! Così come avvenuto nel 1967 durante il Festival di Sanremo, lo spettacolo deve prevalere. E più della vita/morte Luigi Tenco deve valere la regola della "spettacolarizzazione" imposta dai media, laddove la forma deve superare la sostanza.
    Oggi come 44 anni fa la logica è sempre la stessa: ancora una volta quel colpo di pistola resta impunito sepolto da banalità e chiacchiere.

    Pasquale Ragone
     
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  2. Maricucciola
     
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    Io guardando la trasmissione sono solo rimasta delusa e disgustata. Punto :-(
     
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  3. Pasquale Ragone (Billy100)
     
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    CITAZIONE (Maricucciola @ 5/10/2011, 15:21) 
    Io guardando la trasmissione sono solo rimasta delusa e disgustata. Punto :-(

    Sono d'accordo con te. E' per questo che servono iniziative per evitare che si ripetano.
     
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2 replies since 5/10/2011, 13:41   136 views
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